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LifeFoliage in vetrina al Sisef 2022

Un convegno a forza quattro. Quattro giornate di incontri, quattro tematiche e quattrocento adesioni. Se il XIII Congresso Nazionale del Sisef, Società italiana di selvicoltura ed ecologia forestale, aveva lo scopo di promuovere ricerche e studi sulla struttura, sulla funzionalità e sulla gestione degli ecosistemi boschivi, i numeri dicono che l’obiettivo è stato centrato. E confermano che l’ormai tradizionale summit, tornato a pieno regime dopo il periodo pandemico, rappresenta un prezioso punto di riferimento e un utile ‘scambio di informazioni’ per l’intero settore. A Orvieto, nella scenografica sede di Palazzo del Capitano del Popolo messa a disposizione dal sindaco Roberta Tardani, studiosi e ricercatori del Crea, del Cnr e dei tanti enti di ricerca e società coinvolte hanno dibattuto di servizi ecosistemici, politiche per lo sviluppo sostenibile, innovazioni e insegnamento. Tra i progetti illustrati, il LifeFoliage ha trovato spazio nella terza giornata dei lavori, con la presentazione organizzata dal coordinatore Marco Bascetto insieme al suo staff. Al tavolo dei relatori, nella sala medievale allestita con pannelli e led, la ricercatrice Loredana Oreti ha aperto il suo intervento con una premessa: la pianificazione forestale e il monitoraggio delle dinamiche delle foreste sono strumenti indispensabili per una giusta lettura delle funzioni ecosistemiche dei boschi e per una loro gestione sostenibile. Un’introduzione che sa di impegno, perfettamente in linea con il messaggio chiave del congresso Sisef 2022: “La gestione forestale è un’adozione di responsabilità”. <<La quantificazione e la dislocazione geografica dei prelievi boschivi sono il mattone fondamentale della statistica forestale – ha chiarito Loredana durante il suo intervento – La loro rilevazione assume un’importanza strategica non solo per conoscere la reale capacità di approvvigionamento delle risorse legnose, ma anche per costruire politiche efficaci e strumenti di programmazione mirati>>. Dove ‘mirati’ sottintende il concetto di dimensionamento alle reali necessità e alle esigenze di un Paese, inevitabilmente condizionate dal contesto climatico e socioeconomico. La raccolta dei dati quantitativi sui prelievi è uno degli elementi portanti del Foliage, che si propone di intervenire per colmare il gap fra Regioni (e Province Autonome) virtuose e non: un divario spesso profondo che coinvolge non solo l’elaborazione, ma anche la condivisione delle statistiche, come testimonia il primo “Rapporto sullo stato delle foreste e del settore forestale italiano” (RaF 2019) che mette in chiara evidenza le grandi diversità. Percorrendo la strada della semplificazione, il progetto LifeFoliage, si basa su un sistema di monitoraggio del territorio, il Sistema Digitale delle Foreste, che abbina il telerilevamento satellitare all’informatizzazione delle pratiche di taglio forestale e della relativa gestione. Praticità e digitalizzazione. <<In quest’ottica – ha annunciato la ricercatrice entrando nel dettaglio – dal 2023 sarà disponibile un’applicazione web con quattro piattaforme e quattro diversi destinatari: il personale regionale e i suoi enti locali, i proprietari gestori boschivi, i professionisti e gli enti preposti alla gestione delle pratiche forestali>>. Le piattaforme emetteranno i primi vagiti tra un anno, ma i loro prototipi sono già attivi e hanno un nome. Anzi, un acronimo: sono la PAF (piattaforma amministrativa delle foreste), che si occuperà della gestione amministrativa bidirezionale delle pratiche forestali; la PMF (piattaforma di monitoraggio delle foreste) per l’osservazione da telerilevamento di tagli boschivi, incendi e altre anomalie della vegetazione; la PRIF (piattaforma di rilievo e informazione forestale), un’app mobile per la divulgazione e per i rilievi in campo; e la PSG (piattaforma di supporto alla governance), una ‘alleata’ per il sistema regionale e nazionale. Le piattaforme sono progettate per essere modulari e facili da utilizzare fin dall’accesso mediante Spid). La logica di business sarà costituita da microservizi, accessibili mediante l’utilizzo di un API manager, che garantiranno una gestione snella dello sviluppo e una continua scalabilità del prodotto. Mentre altre funzioni particolarmente avanzate serviranno a gestire i dati geospaziali, elaborare e condividere dati satellitari, applicare algoritmi in grado di mettere a confronto immagini scattate in momenti diversi e rilevare le diversità (attività che coinvolge anche i Carabinieri del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari -CUFA- nelle Regioni Umbria e Lazio). L’obiettivo principale sarà quello di realizzare automaticamente una cartografia delle anomalie forestali (incendi, tagli legali o abusivi…) aggiornata a intervalli temporali regolari, con la predisposizione di un sistema di allerta per i tagli illegali. Le piattaforme del Foliage, come sentinelle dei boschi.

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